La valutazione neuropsicologica avviene attraverso un attento esame delle funzioni cognitive (memoria, attenzione, linguaggio, funzioni esecutive, funzioni visuo-spaziali e prassiche). Essa mira ad indagare lo stato cognitivo di una persona e ad identificare la presenza di eventuali deficit cognitivi, pianificando un intervento riabilitativo o di stimolazione cognitiva.
La valutazione comprende diversi passaggi:
- Raccolta anamnestica: può essere effettuata col paziente, con i familiari o con entrambi e permette di raccogliere informazioni riguardo alla storia clinica del paziente e di acquisire elementi rilevanti per inquadrare il problema riportato, orientando il professionista alla scelta dei test adeguati.
- Colloquio col paziente: si tratta di una breve conversazione che ha lo scopo di spiegare in cosa consisterà l’esame e quali sono le finalità e di osservare aspetti qualitativi che non emergono dai test cognitivi.
- Somministrazione di test psicometrici: la valutazione prevede la somministrazione di diversi test al fine di ottenere un quadro delle funzioni cognitive dell’individuo.
- Restituzione: si restituiscono ai familiari e al paziente i risultati emersi dalla valutazione neuropsicologica. In questa sede si daranno indicazioni riguardo alla gestione di quanto emerso e verrà proposto, eventualmente, un percorso di potenziamento cognitivo e/o un percorso di supporto psicologico.
Quando è utile?
La valutazione neuropsicologica viene effettuata per adulti e anziani ed è utile se una persona o un familiare inizia ad accorgersi di dimenticanze, disorientamento, cambiamenti dell’umore o della personalità. Questi sintomi potrebbero essere variazioni fisiologiche dovute ad un particolare momento di vita o all’invecchiamento, oppure sintomi di una patologia neurodegenerativa sottostante.
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